Porta Palazzo!

Workshop di disegno dal vero e altro, per quelli che a scuola hanno disimparato a disegnare. Ferdi Giardini

€100,00
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Come acquistare fiducia e autostima in due ore e mezza imparando a disegnare.

Per esperienza posso affermare che tutti possono e sanno lavorare con le mani, perché è la concentrazione, che permette di riuscire in questo ambito, l’abilità viene dopo, come conseguenza di un normale allenamento del polso e delle dita.
Lavorare con le mani, non solo con la testa, ha un grande potenziale trasformativo di sé, permette di concentrarsi sul: QUI e ORA, assentandosi dai problemi piccoli o grandi, che spingono spesso ad assumere un atteggiamento ribelle o antisociale. Lavorare con le mani permette di anestetizzare la mente che “mente”, caricando di energia e abilità, le dita e gli strumenti che stiamo usando, matite, pennelli, gessi, pastelli, biro. Al termine del compito, che proporrò, i risultati saranno lì a dimostrarlo.

Le mani inoltre sono un ARTO PENSANTE che dobbiamo solo imparare ad allenare. E come si può imparare a lavorare bene con le mani, si può imparare a diventare creativi. Ad esserlo.
La creatività, a dispetto di tutti coloro che sostengono che si “nasce creativi”, la si può imparare, apprendere, educare, coccolare e di conseguenza è possibile insegnarla, trasferirla, trasmetterla a chi ne ha bisogno, con semplici esercizi che ho inventato e che hanno dato risultati inimmaginabili, a volte sorprendenti.

Tuttavia si lavora poco con le mani nella nostra cultura, nella nostra società, al centro resta sempre la mente. E invece bisognerebbe, metterla un po' da parte, anestetizzarla, come fa d’altronde la disciplina della meditazione. E soprattutto coloro che non hanno assolutamente voglia di lavorare con le mani, dovrebbero essere ancora più stimolati.
Perché questa esigenza? Perché tutti abbiamo bisogno di raccontare, di esprimerci, di sfogare e dare corpo alle felicità o ai tormenti interiori. Esprimersi con qualsiasi mezzo creativo – la danza, la poesia, la musica, l’arte, il teatro, il canto – è di vitale importanza per ognuno di noi. Se poi questo esprimersi dona piacere agli altri oltre che a noi stessi, avremo fatto centro.

OBIETTIVI DEL CORSO

- Con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione. Il workshop, ha l’obiettivo di far conseguire a tutti i partecipanti i seguenti risultati: Il dipingere e il disegnare non è soltanto ritrarre, copiare quello che abbiamo davanti in modo abbastanza fedele all’originale. Imparare a disegnare è saper raccontare agli altri quel qualcosa di misterioso che ha un paesaggio, un viso, un corpo, un oggetto che lo spettatore non vede, non percepisce, ma che incomincerà a svelarsi davanti a lui grazie all’interpretazione originale e traduttiva dell’artista.

Solo dopo potremmo iniziare a ritrarre quello che soltanto con gli occhi guardavamo. Come un sommozzatore scende negli abissi, noi faremo altrettanto, non resteremo a contemplare il mare in superficie stagliarsi al confine con il cielo, calmo, impetuoso, di svariate tonalità di blu – grigio – verde - argento. Scenderemo lì sotto a scoprire ciò che nasconde e cela con il suo consueto, riconoscibile, imperturbabile e magnifico rumore-suono, movimento. Scopriremo lì sotto l’immensità di vita, di flora, di relitti, di misteri, di pericoli, di orrori e di infinite bellezze mozzafiato.

- Con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione applicate
Non si tratta quindi di ambire solo a raggiungere una tecnica eccellente, un virtuosismo impeccabile. Il saper disegnare, dipingere bene, per me è altro: presuppone l’entrare nella sfera delle emozioni. Trasmettere solo la propria bravura è un esercizio vuoto, sterile, insignificante che non porta a nulla, se non ad alimentare il proprio ego. Bisogna saper andare in profondità, del proprio stomaco, della propria anima, nei labirinti della nostra mente.

- Con riferimento alle abilità comunicative
Prima di iniziare a disegnare, farò toccare ogni cosa. Persona, oggetto animato o inanimato, dovrà essere accarezzato, registrato anche a occhi chiusi, dalla mano, dal palmo, dalle dita, dai polpastrelli, che come un registratore di sensazioni-emozioni, raccoglieranno dati importanti che resteranno indelebili dentro di noi e nelle mani. Solo dopo potremmo iniziare a ritrarre quello che soltanto con gli occhi guardavamo e iniziare a comunicare, in modo diverso.
La nostra tecnica acquisita, non potrà essere equivocata con altri uomini\donne, perché avrà un suo DNA unico e irripetibile. Se si riuscirà a trasmettere tutto questo, allora credo, avremo imparato a disegnare veramente bene!
Il talento è un altro capitolo da affrontare in modo diverso, che sarà sviluppato se richiesto in altra sede.



STRUTTURA DEL WORKSHOP

Di seguito sono indicate le unità didattiche in cui si articola il workshop:

Nucleo tematico n° 1

Leggere con gli occhi e non solo. Suggerimenti:

• Imparare a leggere con gli occhi come se fossero uno scanner.
• Chiudere gli occhi e rivedersi, come in un’immagine olografica, l’oggetto da riprodurre.
• Assorbire con l’olfatto gli odori e i profumi che avvolgono quell’oggetto, quel momento.

Nucleo tematico n° 2

Toccare, registrare con le mani:

• Prima di iniziare a disegnare si dovrà toccare ogni cosa che si intende riprodurre.
• Avvicinandomi al “modello” da ritrarre, cercherò se mi è possibile di toccare l’oggetto medesimo.
• Con il palmo della mano, con i polpastrelli di tutte le dita, nuovamente a occhi chiusi, registrerò temperature - emozioni - sensazioni, odori, dati importanti che resteranno indelebili dentro di noi.

Nucleo tematico n° 3

Comunicare, trasferire emozioni:

• Con questi nuovi dati e nuove emozioni conservate dentro di noi, registrate nel nostro profondo, saremmo in grado di entrare nell’anima, nel cuore dell’oggetto o delle persone o delle cose.
• Saremo in grado a questo punto di scegliere veramente anche la tecnica da utilizzare per esprimere al meglio l’oggetto da ritrarre.

• Conclusione, trasferiremo in bidimensionalità l’anima del “modello” attraverso la nostra anima, senza scudi, senza maschere, nuda.



DETTAGLI

La lezione sarà collettiva e si svolgerà in modo tradizionale: seduti su una sedia con un blocco di tre fogli, per persona e si disegnerà sulla tavoletta di legno come supporto, con una semplice biro, nessuna matita e nessuna gomma.

L’incontro si baserà essenzialmente sull’imparare a leggere con gli occhi e a trasferire con la biro ciò che insegnerò a guardare.

Leggere – Leggere – Leggere con gli occhi definitivamente in modo vero, unico, aiutati finalmente dalla mano che è un “arto pensante”.

L’incontro durerà circa due ore e mezza.


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Workshop di disegno dal vero e altro, per quelli che a scuola hanno disimparato a disegnare. Ferdi Giardini